Come ogni anno nel mese di novembre la nostra Diocesi celebra la “Giornata del Settimanale della Diocesi di Como”, il giornale che da oltre 35 anni accompagna la vita della Chiesa comense: un momento importante per far conoscere e riscoprire ai fedeli questo strumento di informazione e riflettere sul senso e l’importanza della comunicazione in ambito ecclesiale.
Tema dell’edizione di quest’anno sarà “Le periferie: Chiesa e comunità in uscita”.
In Italia la stampa riceve agevolazioni dallo Stato, come, del resto, in Francia, in Germania, in Spagna e in altri Paesi. Da noi, però, oltre a facilitazioni fiscali e postali ci sono anche contributi diretti che la Stato elargisce prendendoli, ovviamente, dalle tasse. Questo succede da decenni e attualmente l’erogazione di questi finanziamenti è regolata da una legge del 16 luglio 2012. Sul sito della Presidenza del Consiglio si possono trovare i dati aggiornati al 2011. E’ una lettura interessante quella inerente alle tabelle riportate nel sito e permette di fare scoperte curiose. Per esempio alla voce “organi di partiti e movimenti politici” possiamo constatare che hanno ricevuto come “obolo”: Europa euro 2.343.678,28; Liberazione giornale comunista euro 2.065.775,04; La Padania euro 2.682.304,80 (Roma sarà anche ladrona, ma quando c’è da mungere…); il Secolo d’Italia euro 1.795.148,57, L’Unità euro 3.709.854,40; Zukunft in Sudtirol euro 335.254,22.
Quasi quasi varrebbe la pena fondare un partito o un movimento politico al solo scopo di metter su un giornale. Ma, ovviamente, non è finita qui e tra i quotidiani finanziati direttamente dal Governo troviamo il “nostro” Avvenire (euro 3.796.672,83), il notissimo Conquiste del lavoro (euro 2.181.144,63), Il Corriere di Como (euro 838.031,89) e tanti altri. La sorpresa maggiore, tuttavia, arriva alla voce “contributi alle imprese editrici di periodici che risultino esercitate da cooperative, fondazioni...
E’ impressionante leggere la classifica della libertà di stampa nel mondo stilata annualmente da “Reporter senza frontiere”. L’Italia non ci fa propriamente una bella figura: nel 2012 ci siamo infatti piazzati al 57° posto su 179 Paesi presi in esame. Valutando le leggi dei diversi Stati, la presenza di eventuali monopoli, l’influenza dei vari governi e della politica in generale, ci troviamo dietro al Botswana (40° posto), al Burkina Faso (46° posto), Haiti (49°). Certo abbiamo la consolazione di essere davanti alla Mauritania (67°), alla Mongolia (98°), all’Albania (102°), all’Afghanistan (128°), alla Cina (che, con il suo 173° posto, si fa finalmente battere in qualcosa!) e alla Corea del Nord (178°). Ecco perché quando si vuole una panoramica completa di alcuni avvenimenti bisogna acquistare almeno sette quotidiani. E’ quello che faccio, per esempio, in occasione delle varie elezioni, per avere una vaga idea di come la pensino i diversi schieramenti. Ma spesso più che le notizie riportate valgono quelle sottaciute, passate sotto silenzio, come se non esistessero. Al punto che viene il dubbio che esistano davvero. Qualche volta si ha l’impressione che i tempi del Minculpop e delle sue mitiche “veline” non siano mai tramontati, anzi! E in questo settore anche la nostra stampa cosiddetta “cattolica” non sta indietro. D’altronde ogni giornalista (anche i “nostri”) ha un padrone. Ricordo che qualche anno fa, in occasione di una conferenza...
La notizia ha dell’incredibile: qualche giorno fa è stato arrestato padre Renato Salvatore, superiore generale dei Camilliani. La sensazionalità non sta, ovviamente, nell’arresto di un prete (fatto purtroppo non fuori dal comune), ma nella motivazione: sequestro di persona! Sembra, infatti, che il nostro abbia fatto sequestrare con la complicità di due Guardie di Finanza e di un faccendiere, due suoi confratelli per impedire che votassero a favore del suo concorrente nell’elezione del Superiore generale della Congregazione. Nutro qualche dubbio sulla motivazione finale (i Camilliani gestiscono tanti ospedali con un giro notevole di soldi), ma comunque mi sono venuti in mente i tanti interventi del Papa, soprattutto durante le Messe a Santa Marta, riguardanti la piaga del carrierismo all’interno della Chiesa. E con la parola “Chiesa” intendo proprio tutte le componenti del Popolo di Dio e non solo la gerarchia ecclesiastica. Certo, tra noi preti ci sono veri e propri professionisti di questa specialità. Pochi comunque, ma significativi. La cosa peggiore, però, non è costituita dai singoli, ma da una certa mentalità, che fa pensare che un Vicario generale non possa tornare a fare il Parroco, anche se è giovane, e debba automaticamente diventare Vescovo, anche se non ha dato prova di grandi capacità di “governo”. Così come è difficile pensare che il Parroco di una Parrocchia “importante” venga trasferito in una meno importante, anche se ha svolto molto...
Solo adesso, a bocce ferme, dieci giorni dopo Halloween, trovo il coraggio di confessare un peccato terribile, una di quelle cose che, a lungo andare, ha minato la credibilità della Chiesa e le basi stesse della fede: ebbene sì, tanti anni fa ho permesso che i giovani organizzassero una festa di Halloween in oratorio. Non ricordo più l’anno preciso (1992 o 1993 o 1994) e forse spinto dall’ignoranza o dall’entusiasmo giovanile, spero non da un inconscio bisogno di portare i giovani di Sondrio sulle vie del neopaganesimo, ho acconsentito alla loro richiesta di mettere in piedi questa festa. Che, a dirla tutta, non ha riscosso un grande successo di partecipazione e non è stata un granché nemmeno nella realizzazione e per questo non è stata più riproposta negli anni successivi. Meno male, dico adesso che ho scoperto che questa “festa” è la causa principale dei mali che affliggono la Chiesa e che porta milioni di giovani, ragazzi e bambini alla superstizione, con la (inconsapevole?) complicità di frotte di maestre aderenti in realtà alla Wicca. Stavo già pensando, infatti, che il crollo della fiducia degli italiani nella Chiesa cattolica (i dati ufficiali parlano dell’89% degli italiani che nel 1998 riponevano la propria fiducia nella Chiesa, percentuale scesa al 56,9% nel 2011 e al 36,8% nel 2012: un crollo verticale!) fosse dovuto alle coperture e ai silenzi delle gerarchie ecclesiastiche in tema di pedofilia, agli scandali finanziari (dello IOR, ma anche...
Due milioni di euro. Sarà il costo di un asilo nuovo o la spesa per la ristrutturazione di una scuola che cadeva a pezzi o per la messa in sicurezza dell’alveo di un torrente. O sarà il preventivo di spesa che un Comune ha presentato allo Stato per far fronte alle opere sociali a sostegno di chi ha perso il lavoro e che lo Stato si è affrettato ad approvare, mettendo subito a disposizione la somma richiesta… Niente di tutto questo. Due milioni di euro è il costo di un casco! Avete capito bene: di un casco! Nella fattispecie del casco in dotazione ai piloti del caccia F35; il casco in questione è in realtà un computer molto sofisticato e sulla visiera appaiono tutti i dati e le indicazioni per pilotare l’aereo. Peccato che in caso di vibrazione dell’aereo anche il casco inizia a vibrare, rendendo impossibile al pilota la lettura dei dati sulla visiera. Una persona normale si chiederebbe, a questo punto, quanto costa tutto l’aereo e chi ha fatto un acquisto così azzeccato. La risposta alla prima domanda è: circa 115 (centoquindici) milioni di euro che, moltiplicato per 90, fa 10 miliardi e 350 milioni di euro. La risposta alla seconda domanda è: il governo D’Alema, che ha stipulato il contratto, il governo Berlusconi che l’ha ratificato e il successivo governo Prodi che l’ha perfezionato (!). Ci sono proprio tutti! No, a dire il vero manca il recente governo Monti, che non ha avuto il coraggio di annullare tutto (per le spaventose penali da pagare e poi...