Chissà quante volte abbiamo detto e abbiamo ascoltato questa espressione. In fondo il ripeterla è indice di una speranza dura a morire. Siamo tenaci, bisogna riconoscerlo. E anche se ogni anno questa prospettiva viene annullata dalle solite magagne (ma può cambiare l’essere profondo dell’uomo?), che nella loro ripetitività costituiscono l’ossatura fondamentale delle vicende del mondo e delle nostre personali, tuttavia siamo sempre speranzosi (illusi?) che qualcosa possa cambiare davvero. Mi viene in mente la speranza messianica, cioè quel movimento religioso, culturale, sociale che ha sostenuto e sostiene il cammino dell’Ebraismo e che per noi cristiani trova il suo compimento in Gesù: nell’Antico Testamento questa speranza viene riposta ogni volta nel nuovo re che sta per salire al trono, restando irrimediabilmente delusa. Si trasforma così nell’attesa di un personaggio sfumato, senza più connotazioni storiche precise, che verrà alla fine dei tempi ad instaurare il regno del Signore. Anche la nostra speranza in un mondo migliore rischia di fare la stessa fine: le tante, troppe delusioni, l’attesa spasmodica di qualcuno che possa far andare diversamente le cose, i vari “messia” molto terreni (siano essi capi di Nazioni o di partiti politici o persino Papi), che vediamo come risolutori definitivi dei problemi, ci lasciano dopo un po’ di tempo con l’amaro in bocca. E allora possiamo diventare cinicamente scettici, disillusi e pessimisti oppure possiamo rimboccarci le maniche nella convinzione che Dio ha già trovato una soluzione ai problemi che affliggono l’umanità: ha voluto che venissimo al mondo! Sarebbe bello se, invece di lamentarci continuamente di ciò che gli altri non fanno, cominciassimo seriamente a pensare a quello che possiamo fare noi. Per poter invitare anche gli altri, dando loro l’esempio, a fare altrettanto. Noi possiamo essere onesti, noi possiamo essere solidali, noi possiamo denunciare il malaffare, noi possiamo rispettare la natura, noi possiamo buttare le cartacce nei cestini anziché in strada, noi possiamo andare a piedi anziché usare la macchina per fare cinquecento metri, noi possiamo… E se possiamo perché non lo facciamo? Auguriamoci che il nuovo anno porti una novità nella NOSTRA vita, perché da qui partirà la novità nel mondo intero. E con l’aiuto di Dio si può fare qualunque cosa.
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