Quando inizia un anno nuovo è normale fare i bilanci di quello appena finito. Gli avvenimenti e i personaggi più importanti vengono riproposti perché possano fissarsi meglio nella memoria. Già, la memoria. Spesso la nostra è labile, probabilmente perché non è più esercitata. E non mi riferisco alla quasi totale mancanza di testi da studiare “a memoria” a scuola o a catechismo, ma a qualcosa di molto più profondo. Viviamo nel presente, nell’immediatezza, nell’emozione del momento. Facciamo fatica a ricordare il passato perché non l’abbiamo interiorizzato, non l’abbiamo gustato, assaporato, ruminato. Eppure sarebbe così importante arricchire il nostro presente e il nostro futuro con gli elementi preziosi che il tempo trascorso ha donato alla nostra vita. Propongo un esercizio facile, ma che richiede un po’ di dedizione. Bisogna trovare un paio d’ore di tempo (magari diluite in tre o quattro giorni), munirsi di un quaderno e di una penna e cominciare a pensare all’anno appena trascorso, supportati dall’agenda appena riposta nel cassetto. Partendo da gennaio e arrivando fino a dicembre, bisogna far tornare alla mente situazioni piccole e grandi che abbiamo vissuto, il bene e il male che abbiamo fatto, le persone che abbiamo incontrato, annotando tutto sul quaderno. Per chi non è credente il compito si ferma qui, nel riconoscere una quantità di cose e persone positive che rischiavano di finire nel dimenticatoio (quelle negative, chissà perché, tendiamo a ricordarle di più!). Per chi invece è credente il compito continua con una preghiera scritta (anche molto lunga, se necessario) in cui si ringrazia il Signore per tutto il bene (elencato minuziosamente!) fatto e ricevuto e Gli si chiede perdono per tutto il male fatto. Per il male ricevuto sarà il caso di esaminare più a fondo se, in realtà, non sia stato un bene, rivelatosi tale a posteriori.
Con questo esercizio gli avvenimenti della nostra vita non si perdono, anche perché restano fissati sulla carta (verba volant scripta manent) e sarà possibile rileggerli in futuro. E il bilancio di un anno diventa molto preciso e puntuale, permettendoci davvero di incidere sulla nostra vita prendendoci qualche impegno preciso di miglioramento per il tempo che verrà. In fondo ognuno di noi lotta quotidianamente contro le proprie debolezze e i propri difetti, ma spesso la nostra lotta è estremamente dispersiva, manca di ordine, non viene mai verificata seriamente e così risulta quasi totalmente inefficace, non produce risultati significativi e ci trasciniamo da decenni gli stessi punti deboli. Cambiare si può. E tutto comincia da un bilancio ben fatto.
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