Si parla spesso di sprechi in termini materiali. Soprattutto quando si è di fronte ai soldi gettati al vento per iniziative inconcludenti o assurde o pensate male e gestite peggio. Ne sappiamo qualcosa a Como con la telenovela delle paratie e poi quella della Ticosa… Ma, purtroppo, da questo punto di vista tutto il mondo è paese. Si riflette meno, invece, sullo spreco di tempo e di energie, non necessariamente correlato a quello dei soldi. Mi fa venire questo pensiero il fatto che per diversi giorni (al momento in cui scrivo la situazione non è ancora sbloccata) il nostro Parlamento si è impegnato (???) allo spasimo per nominare due membri della Consulta e tre del Consiglio Superiore della Magistratura. Gli ultimi tre sono stati effettivamente nominati, pur con risultati esilaranti: infatti Teresa Bene (PD) è solo docente associato, mentre per la carica è richiesto di essere docente ordinario e Luigi Vitali (Forza Italia) è imputato in due processi per abuso d’ufficio e per falso ideologico (a tutti è sfuggita la microscopica incongruenza che un imputato governi i giudici che dovranno esprimere un verdetto su di lui, ma cosa volete che sia…). Visti i problemi dell’Italia, mi sembra ovvio che il Parlamento stia dando fondo alle sue residue energie per superare lo stallo in cui si trova per nominare alla Consulta Luciano Violante e Donato Bruno. Tanto abbiamo ben 1000 (mille) giorni davanti per rivoluzionare il nostro Paese e in 1000 (mille) giorni se ne fanno di cose… Sprecare tempo ed energie rientra almeno tra i peccati di omissione e quindi andrebbe confessato. Perché ognuno di noi, da questo punto di vista, ha i suoi sprechi. Tolto il sacrosanto tempo destinato a rigenerare le nostre forze, a volte sembriamo trottole che girano a vuoto, con la testa presa da mille pensieri oppure desolatamente vuota, desiderosi solo di relax. Spesso, poi, ci si trincera dietro il “non ho tempo” semplicemente perché non abbiamo voglia di fare una cosa, mentre per quelle che vogliamo fare il tempo lo troviamo sempre. Purtroppo tra le cose per cui “non abbiamo tempo” rientra spesso la preghiera, confinata in qualche angolo remoto della nostra giornata oppure assente del tutto. Probabilmente tanti pensano che pregare sia un di più, qualcosa da riservare a chi ha tanto tempo da buttare, un vezzo adatto ai deboli, a quelli che non sanno sbrigarsela da soli e hanno sempre bisogno dell’aiuto di Qualcuno… Non sanno, costoro, che la preghiera è la vera forza della nostra vita, che aiuta a trasfigurare i fatti e le situazioni, che profuma di eternità il breve tempo che ci è concesso su questa terra. Senza la preghiera si rischia di diventare automi, di ridurci ai nostri bisogni materiali, incapaci di elevarci al di sopra di essi: la preghiera non è mai tempo sprecato! E non va mai persa!
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